L’agricoltura urbana e peri-urbana tra rigenerazione paesistico-ambientale, comunità e governance locale

L’agricoltura urbana e peri-urbana tra rigenerazione paesistico-ambientale, comunità e governance locale

Short presentation of the event: Agricoltura urbana e peri-urbana costituiscono temi studiati a scala internazionale fin dal 1996, con una particolare attenzione ai paesi del sud globale e all’utilizzo di tali pratiche al fine di fornire strumenti di sussistenza alle componenti più fragili della popolazione urbana. In Italia, una particolare attenzione ai temi in oggetto si è manifestata a partire dai primi anni Ottanta, mediante un importante censimento degli orti urbani condotto da Italia Nostra. Gli orti urbani non rappresentano l’unica tipologia di esperienza connessa alla pratica dell’agricoltura urbana e peri-urbana. Ad essi, infatti, si affiancano i giardini condivisi, riconosciuti istituzionalmente a Milano nel 2012, anno in cui la Giunta Comunale ha avviato un dialogo con i gruppi di cittadini presenti sul territorio al fine di promuovere progetti sperimentali di gestione e valorizzazione degli spazi verdi, e le più recenti forme di agroforestazione. I giardini condivisi, che sovente si situano negli spazi interstiziali della città consolidata e che si avvicinano alle esperienze internazionali dei community gardens, costituiscono rispetto agli orti urbani spazi maggiormente aperti nei quali l’attività agricola, laddove presente, ricopre un aspetto secondario in confronto a quelli di cura e condivisione. Le pratiche di agroforestazione necessitano invece di ampi spazi aperti e per tale ragione è possibile ricondurle alle pratiche di agricoltura peri-urbana, sovente collocate ai margini della città.
La letteratura prodotta nell’arco degli ultimi quarant’anni evidenzia, rispetto alle esperienze descritte, molteplici benefici per le comunità locali e include le stesse tra le pratiche di rigenerazione paesistico-ambientale. Gli aspetti ludici e ricreativi si affiancano alle potenzialità terapeutiche, ma l’utilizzo di tali spazi viene anche asservito alla creazione di pratiche di sussistenza. Sebbene infatti tale aspetto sia stato inizialmente connesso unicamente alle esperienze di agricoltura urbana e peri-urbana nei paesi del sud globale e a esperienze di breve durata come gli orti di guerra, un’attenzione maggiore alle forme di povertà presenti anche nelle nostre città e le difficoltà economiche e sociali connesse alla diffusione del Covid-19, hanno accresciuto l’importanza delle esperienze descritte anche sotto questa nuova luce. Si ritiene inoltre opportuno ricondurre tali pratiche agli obiettivi individuati all’interno dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Ci si riferisce, in particolare, alla lotta alla fame (obiettivo n. 2), al raggiungimento di adeguati livelli di salute e benessere (obiettivo n. 3), alla creazione di città e comunità sostenibili (obiettivo n. 11), al consumo e alla produzione responsabili (obiettivo n. 12), alla lotta al cambiamento climatico (obiettivo n. 13) così come alla tutela della vita sulla terra (obiettivo n. 15). Le dinamiche relazioni tra cibo e città non sono sempre manifeste e virtuose. Vi sono infatti studiosi che evidenziano come la presenza di aree verdi e l’elaborazione di determinate strategie narrative contribuiscano a consolidare squilibri sociali ed economici e a favorire i noti processi di gentrification.
Orti urbani e giardini condivisi sono stati al centro di importanti progetti di ricerca e mappatura a scala metropolitana e comunale, condotti tra il 2012 e il 2019. Tali progetti sono stati preceduti da un’iniziativa dal basso, che ha portato alla realizzazione nel 2012 di un sito internet ad oggi ancora attivo. Il perseguimento degli obiettivi sopra menzionati guida inoltre le azioni previste all’interno di importanti documenti e strumenti politico-amministrativi, come il Piano Strategico Metropolitano Milanese e il Piano Aria Clima del Comune di Milano. All’interno di entrambi i piani particolare attenzione viene dedicata alle strategie di rigenerazione dei suoli come strumento di mitigazione climatica.
L’evento ideato dal Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano consisterà in un incontro on-line all’interno del quale docenti e studenti affronteranno in un’ottica interdisciplinare e intergenerazionale il tema in oggetto. Al fine di rendere la partecipazione degli studenti il più attiva possibile, in seguito a un anno caratterizzato dal progressivo allontanamento non esclusivamente fisico di questi dai luoghi del Sapere, la serata verrà preceduta da alcuni incontri di avvicinamento al tema, con l’analisi di specifici casi studio che all’interno della Notte della Geografia verranno illustrati dagli studenti stessi.

 

Objectives: L’evento proposto si pone come principale obiettivo l’approfondimento e l’analisi critica di un tema oggi molto popolare anche tra i cittadini e all’interno della società civile. Milano, inoltre, rappresenta il secondo comune per superficie agricola e pertanto il tema risulta centrale per la nostra città. I più giovani, infine, sono spesso protagonisti di significative pratiche di rigenerazione di luoghi e comunità oggi molto importanti all’interno del contesto milanese ed è dunque attraverso la loro voce che riteniamo opportuno narrarli e analizzarli criticamente.

Event language: Italian

Country: Italy

City: Milan

The event will be: Online

Link (for online events): https://zoom.us/j/93728037735?pwd=YXFKYjdjanNuSGZOZUhDV2VTOXV0dz09

Reference person: Valentina Capocefalo

Role or Function: PhD candidate

Reference Organization (if any): University of Milan

Those who organize are: Academics, Students

Expected duration: around 2 hours

Event program: [to be be displayed here as soon as possibile]

prn270

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